Sebastian Poli, 22 anni di Romanengo, vicino a Crema. Diplomato pastry chef in CAST oggi risiede in Svizzera dove ha concluso il Bachelor BSc in International Culinary Arts & Business al HTMi.

Sebastian Poli, 22 anni di Romanengo, vicino a Crema. Diplomato pastry chef in CAST oggi risiede in Svizzera dove ha concluso il Bachelor BSc in International Culinary Arts & Business al HTMi.

Il mediano di mischia nel rugby svolge un ruolo strategico: grazie alla sua posizione organizza lo schema e riesce ad avere sempre una visione ampia di gioco. Organizzazione e strategia che Sebastian Poli, mediano di mischia nel Rugby Crema e pastry chef, ha riportato anche nel suo percorso di formazione, iniziato nel 2021 con il corso di Alta Formazione Pasticcere da Ristorazione e d’Albergo in CAST e proseguito in Svizzera dove ha ottenuto il Bachelor Degree presso l’HTMi (Hotel and Tourism Management Institute). All’attitudine per la pasticceria, lo studio e la capacità di adattamento all’estero, Sebastian ha potuto aggiungere nel suo curriculum due esperienze particolarmente significative: lo stage al “Seta”, ristorante 2 stelle Michelin della catena d’hotel di lusso Mandarin Oriental di Milano e il lavoro come chef de partie patisserie al “The Chedi” hotel 5 stelle lusso ad Andermatt. Anche se ha ormai completato il suo corso di studi all’estero, Sebastian ha scelto la Svizzera per lavorare e magari un giorno aprire un’attività in proprio. Intanto si è iscritto a un corso di Economia aziendale online, perchè la formazione non finisce mai!

Presso il ristorante stellato Seta ho capito che il mio lavoro mi permetteva di aprire le porte dei ristoranti degli hotel più prestigiosi al mondo

Iniziamo dal principio.  Perché ti trovi in Svizzera?  Cosa ti ha spinto ad intraprendere un percorso didattico che prevedeva un periodo di studio all’estero?
Tutto è iniziato durante lo stage al “Mandarin Oriental” di Milano, dopo il corso di Alta Formazione per Pasticcere da Ristorazione e d’Albergo in CAST. Per la prima volta, nelle cucine del “Seta”, il ristorante 2 stelle Michelin dell’hotel, mi sono trovato a lavorare con colleghi che provenivano da tutte le parti del mondo e mi sono detto: “Ma perché limitarsi all’Italia?” Lì ho capito che il mio lavoro mi permetteva di aprire le porte dei ristoranti d’hotel più prestigiosi al mondo.  Ho quindi colto l’occasione che offriva CAST a chi aveva fatto il mio corso: frequentare il Bachelor BSc International Culinary Arts della Scuola svizzera HTMi, iscrivendomi direttamente al terzo e ultimo anno. Quello che mi interessava maggiormente era acquisire delle skill in più nel management di un laboratorio di pasticceria o di un format di ristorazione.

Durante l’anno del tuo Bachelor in HTMi cosa hai studiato nello specifico?
Nei sei mesi di formazione teorica ho potuto approfondire la gestione ed organizzazione delle risorse umane di una attività di ristorazione, come programmare un evento (“event management”) e ho fatto delle simulazioni per imparare ad organizzare e gestire catering e banqueting. Ho anche avuto modo di studiare il tedesco e il marketing.  L’aspetto più interessante, dal mio punto di vista, è stato conoscere gli strumenti per aprire un’attività attraverso la pianificazione di un Business Plan. Per alcuni argomenti relativi al management, ho capito invece che solo tramite l’esperienza diretta ad alto livello si può avere una maggiore profondità d’analisi rispetto alle necessità concrete del lavoro. Dall’altro lato ho trovato molto utile lo stage (che nel mio caso è diventato un vero e proprio lavoro e che completa l’anno di Bachelor) presso i ristoranti dell’hotel di lusso “The Chedi”. Ti confesso che mi ha sorpreso e anche onorato l’essere stato assunto come chef de partie patisserie, a riprova del buon lavoro fatto in CAST!

Quali sono i tuoi obiettivi e aspirazioni professionali?
Ho da poco iniziato l’università, facoltà di economia aziendale, per approfondire sempre di più tutto ciò che riguarda “fare impresa”. Al percorso universitario affianco il lavoro di pastry chef qui in Svizzera. Ora sto vagliando alcune proposte tra ristoranti di hotel di lusso e laboratori: sono entrambe esperienze che ritengo utili per poter un domani, sognando ad occhi aperti, avere una mia catena di pasticcerie con cucina di medio-alto livello in giro per il mondo!

Hai un consiglio che vorresti dare a coloro che volessero intraprendere un percorso di formazione all’estero simile al tuo?
Ho un solo consiglio da dare, quello di essere molto determinati nel perseguire i propri obiettivi. Spesso, infatti, quando si vive all’estero, più essere difficile adattarsi e la nostalgia di casa è dietro l’angolo. Ma è un’esperienza, quella di studio o di lavoro, che vale sempre la pena fare perché ti arricchisce e ti insegna ad affrontare al meglio le diverse situazioni. Ah aspetta, avrei un altro consiglio da dare: per vincere la nostalgia, fate come me; ogni tanto mi faccio il panettone che gli svizzeri ancora non apprezzano come dolce, ma solo il profumo mi riporta a casa!

Della tua esperienza formativa, c’è stato un momento più significativo o gratificante che ricordi con particolare piacere?
Certamente e sono ben due che per ragioni diverse considero i punti di svolta lungo il mio percorso di crescita professionale:

  • il tirocinio presso il “Mandarin Oriental” dove ho imparato cosa significa “sacrificio ripagato”: dopo un inizio turbolento per la mia difficoltà ad adattarmi a delle condizioni di lavoro molto severe, ho stretto i denti e mi è arrivata la proposta di lavoro alla fine del tirocinio;
  • la decisione di intraprendere parallelamente al mio lavoro di pastry chef un percorso universitario che mi porterà ad avere strumenti utili per la mia attività in proprio.

E poi naturalmente, grazie CAST per avermi dato delle solide basi tecniche e per avermi fatto fare lo stage in una struttura prestigiosa che mi ha fatto partire con il piede giusto.