Gaia Borroni: la food blogger pasticcera con la passione per la cucina veggie

Le caratteristiche di un food blogger di successo: professionalità, serietà, curiosità per il food

Gaia Borroni: la food blogger pasticcera con la passione per la cucina veggie

Le caratteristiche di un food blogger di successo: professionalità, serietà, curiosità per il food

Il suo profilo Instagram conta quasi 11 mila follower, grazie anche al fatto che Gaia è stata una delle prime a lavorare sull’online, aprendo un blog nel lontano 2005. Oggi può vantare numerose collaborazioni con aziende del settore gastronomico, ma il suo percorso professionale è iniziato con un diploma in pasticceria conseguito in CAST Alimenti.

Mi racconti la tua formazione?

Ho frequentato il Liceo Classico e successivamente Lettere Moderne presso L’Università degli Studi a Milano, interrompendo il percorso di studi per poter seguire la mia passione per la cucina e poterla trasformare in vero e proprio lavoro. Ho lavorato per diverso tempo nella redazione di Giallo Zafferano, occupandomi di realizzare ricette e fotografie affiancando la fondatrice del portale; in seguito ho avuto l’occasione di lavorare nelle cucine di diversi agriturismi nella mia bellissima Brianza e poter vivere appieno l’esperienza formativa che la ristorazione sa regalare.

Come sei arrivata in CAST Alimenti?

Ho sempre frequentato corsi di cucina da quando ero adolescente; poi un giorno mi sono iscritta ad un corso di pasticceria tenuto da Gianluca Fusto ma rivolto non ai professionisti, abbiamo chiacchierato e lui mi ha fatto conoscere la realtà di CAST Alimenti; così dopo diversi mesi di riflessioni, ho preso coraggio e mi sono iscritta al corso di Alta Formazione per pasticcere, era il 2010.

Come hai cominciato ad interessarti di web e quando hai capito che poteva essere un campo in grande espansione?

Ho aperto il mio primo blog di cucina nel 2005: mi incuriosiva il fatto di poter condividere ricette e pensieri attraverso uno spazio virtuale. All’epoca non esistevano nemmeno i social network odierni e farsi conoscere era davvero difficile, ma piano piano il mondo dei blog in ambito food è cresciuto e con esso anche la possibilità di creare contenuti sempre più interessanti sia dal punto di vista estetico, con fotografie più professionali, sia da quello dell’offerta di idee e ricette. Ho sempre avuto grande fiducia nelle potenzialità della rete e nei social, sono strumenti davvero preziosi per far conoscere e condividere la propria esperienza e il proprio lavoro.

Quello che hai imparato durante il corso in CAST Alimenti ti è servito per diventare food blogger?

Ero già food blogger da molto tempo prima di entrare in CAST Alimenti. Ho frequentato la scuola con l’obiettivo di poter avviare un mio laboratorio di pasticceria artigianale e così è stato: ho aperto The Baking Lab nel 2013 a Lecco, un laboratorio artigianale di dolci di ispirazione anglosassone, con annessa caffetteria. Il mio laboratorio mi ha permesso di affinare le competenze acquisite a scuola e di poter dare sfogo alla mia creatività ogni giorno. Tutto questo ha sempre accompagnato la mia naturale predisposizione a scattare foto dei prodotti che sfornavo e condividere idee e ricette attraverso il blog o i canali social.

Che ricordi hai del tuo corso di Alta Formazione Pasticcere in CAST Alimenti?

Decisamente stimolanti! Ogni giornata del corso che ho frequentato è stata un’esperienza pazzesca e bellissima! Ricordo con estremo piacere i momenti in cui eravamo davvero attivi con la realizzazione dei prodotti: oltre ad imparare le ricette eravamo sempre alla prova anche nell’organizzazione del lavoro delle tempistiche di più preparazioni in contemporanea e soprattutto nella coordinazione del lavoro di squadra. Tutto ciò, poi, si ripresenta lavorando in un laboratorio una volta fuori dalla scuola. Io ho sempre adorato l’adrenalina delle scadenze: sapere di avere un determinato tempo per realizzare tante preparazioni volte alla presentazione del buffet o di una linea definita.

Mi racconti una tua giornata tipo?

Le mie giornate sono decisamente frenetiche, soprattutto da quando è arrivato il mio bimbo! Al mattino, solitamente, sviluppo ricette su commissione, oppure per i miei canali quindi, dopo aver svolto tutto il lavoro di ricerca, le realizzo e scatto le fotografie; scrivo i testi e programmo le pubblicazioni, a volte diverse da canale a canale. Se devo registrare dei video, occupo un’intera giornata, altrimenti cerco di finire tutto entro l’ora in cui recupero il mio piccolo al nido per potermi poi dedicare a lui. Alcune giornate sono dedicate solo al lavoro “dietro le quinte” ovvero ricerca di ispirazione per nuove ricette, oppure post-produzione degli scatti, programmazione del piano editoriale dei vari canali social, miei o di alcuni clienti.

Che competenze bisogna avere per diventare food blogger?

Professionalità, serietà, curiosità per tutto ciò che riguarda il mondo del food. A mio avviso è fondamentale avere ben chiaro un progetto molto prima di aprire un blog: che contenuti voglio condividere? esistono già in rete? in cosa posso distinguermi? a chi mi rivolgo? con che frequenza voglio/posso pubblicare? Insomma, un vero e proprio quadro completo che possa rendere più semplice il lavoro dietro ad ogni singola ricetta. Questo ovviamente riferito a chi desidera impegnarsi al massimo con il proprio blog, se deve essere solo un contenitore virtuale di ricette allora il discorso è molto più semplice. Un food blogger a sua insaputa si ritrova a svolgere il lavoro di più figure contemporaneamente: recipe developer, food stylist, home economist, food photographer e social media manager e per potersi districare fra tutti questi ambiti è necessaria passione, tantissima passione, tempo ed energie.

E’ un lavoro che consiglieresti, come alternativa al lavoro in laboratorio?

Come dicevo sopra, solo se preso molto seriamente. Un blog di cucina aperto con l’obiettivo di farne una carriera è senza dubbio impegnativo, tanto quanto qualsiasi altra attività: il tempo che viene dedicato allo studio, ricerca e condivisione dei contenuti, non è da meno del tempo impiegato in un laboratorio per testare nuovi prodotti da poter mettere sul banco da vendere, e questo lo posso affermare per esperienza personale da entrambe le parti. Ovviamente, è auspicabile trovare da subito la modalità di poter vendere i propri contenuti e per questo è necessario farsi strada nel grande caos che regna sovrano in rete, ed è qui che entra in campo nuovamente il fattore professionalità: è necessario essere in grado di dare un valore al proprio lavoro, non svenderlo per timore di non portare a casa una collaborazione. Soprattutto, serve tantissima coerenza, per se stessi e per tutti coloro che investono il loro tempo seguendo i contenuti proposti da noi come blogger: collaborare con tantissime realtà potrà magari essere molto remunerativo, ma spesso fa perdere credibilità nei confronti del proprio pubblico: less is more vale sempre come consiglio! Meglio poche collaborazioni ma assolutamente in target con i propri contenuti e il proprio stile, piuttosto che tante, caotiche e che spesso promuovono prodotti simili di brand diversi.

Qual’è, a tuo giudizio, il futuro della cucina sul web? Quali saranno le evoluzioni più significative?

Che domanda interessante! Il mondo del web è in continua e velocissima evoluzione, vale sempre la pena essere aggiornati studiando l’utilizzo delle diverse piattaforme con corsi online! La creatività e la propensione alle novità sono aspetti molto importanti, non è detto che da un’idea di una singola persona non possa nascere un trend virale che poi viene abbracciato da tantissimi utenti. Sicuramente i video stanno diventando molto importanti per la condivisione dei contenuti; vale la pena iniziare a capire come poter sfruttare anche questa possibilità, magari creando un proprio format.

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