Elisa Rizzi: una pasticcera gourmet a New York

Ha lasciato un lavoro sicuro da bancaria per seguire la sua vera passione: la pasticceria.

Elisa Rizzi: una pasticcera gourmet a New York

Ha lasciato un lavoro sicuro da bancaria per seguire la sua vera passione: la pasticceria.

Il percorso professionale di Elisa inizia, quasi casualmente, nel 2012, quando un amico le regala per il compleanno un corso amatoriale di pasticceria. Ed è la svolta: frequenta l’Alta Formazione per cioccolatiere e corsi di specializzazione in CAST Alimenti (lievitati, pasticceria moderna e lavorazione dello zucchero) e dopo il lavoro, aiuta gli staff di pasticcerie e panetterie milanesi.  Fino a quando non decidere di fare della pasticceria un lavoro e anche l’occasione di una nuova vita.

Tra i vari format ristorativi possibili a NY, perchè hai deciso di aprire proprio una bakery?

I dolci, il pane e i lievitati in genere sono sempre stati la mia passione e il mio sogno era quello di aprire una piccola bakery. Quando sono venuta in America per la prima volta, mi sono resa conto di quanto ci fosse ancora da fare in questo settore. C’era e c’è bisogno di innovare, di offrire dolci più leggeri, qualitativamente migliori e anche visivamente più moderni. Da qui l’idea di aprire una bakery che offrisse prodotti dolci e salati di qualità.

Hai avuto difficoltà ad avviare una nuova attività negli USA?

Ci sono state delle difficoltà, ma come credo in tutti i paesi. I processi burocratici sono molto più semplici rispetto all’Italia, ma è importante il rispetto delle regole; quindi, prima di aprire, ho dovuto studiare una serie di permessi e di regole in materia fiscale e sanitaria.

In una città che offre di tutto come NY, hai dovuto fare degli studi di mercato per orientare la tua proposta gastronomica?

Sì certamente. Ho trascorso quasi due anni a studiarmi tutte le bakery e i ristoranti della città per capire il mercato, il loro tipo di offerta e i gusti della clientela. Solo così mi sono fatta un’idea chiara di quello che la gente voleva e nello stesso tempo mi sono resa conto dei limiti e delle opportunità che avrei avuto aprendo un’attività di questo tipo. Studiare il mercato è stato il mio punto di partenza fondamentale.

In che cosa differisce lo scenario professionale statunitense del settore da quello europeo? Gli specifici gusti del pubblico americano sono più un limite o un’opportunità?

L’Italia e l’Europa in generale sono certamente più avanti rispetto all’America, nel senso che noi europei abbiamo tecnica, manualità e stile, dati da anni di storia e tradizioni, però spesso non abbiamo il coraggio o la volontà di spostarci e di aprire un’attività in un paese estero. I gusti degli americani solitamente sono ben specifici e non è possibile imporre un gusto che non gli appartiene, bisogna cercare di assecondare i loro palati cercando però di innovare.

Come hai conosciuto CAST Alimenti e perché hai scelto di approfondire le tue competenze nella nostra scuola?

Ho conosciuto CAST tramite internet e vari forum su cui avevo letto ottimi giudizi, ma è stata soprattutto l’opportunità di frequentare corsi con docenti dai nomi autorevoli che mi ha spinto ad iscrivermi ai corsi.  Nel futuro spero di poterne seguire degli altri per continuare la mia formazione e tenermi sempre aggiornata.

Quello che hai imparato in CAST ti è stato utile per intraprendere la nuova professione?

Assolutamente sì. Ogni corso che ho frequentato mi ha arricchita professionalmente e umanamente. Ho sempre trovato CAST un ambiente informale, ma rigoroso nell’insegnamento. Quando ho iniziato a muovere i primi passi in pasticceria sono stata grata alla scuola perché mi aveva fornito, oltre alle conoscenze professionali, anche un metodo di lavoro e il giusto approccio mentale per affrontare un lavoro nuovo. E poi penso che i Docenti siano i migliori che si possano trovare, perché oltre ad essere i numeri uno nella loro professione, hanno anche il dono di saper insegnare e far crescere in te la passione per la materia.

Alla luce della tua esperienza, che consigli daresti a chi vuole aprire un’attività gastronomica all’estero?

Consiglio di non improvvisarsi mai, di studiare bene il mercato in cui si desidera operare e confrontarsi con i competitors e le richieste della clientela per capire se si sta andando nella direzione giusta. Bisogna cercare di assecondare le richieste della propria clientela, ma allo stesso tempo, essere innovativi e differenziarsi dagli altri creando prodotti sempre migliori. E, ovviamente, per fare tutto questo, bisogna continuare a studiare e formarsi, non fermarsi mai pensando di aver raggiunto l’obiettivo.