Andrea Rigodanza: un giovane ambasciatore della cucina italiana in Australia
La curiosità e la grande passione per la cucina hanno spinto Andrea Rigodanza sempre oltre: oltre il ristorante di famiglia, oltre la sua città, Vicenza, oltre “Il Calandrino” del Gruppo Alajmo, dove ha svolto il tirocinio dopo l’Alta Formazione cuoco in CAST Alimenti nel 2015. E oltre l’Italia. Tre anni fa, infatti, Andrea ha messo in valigia il suo kit di coltelli ed è volato all’altro capo del mondo per portare la sua idea di cucina italiana nella terra dei canguri. Con un diploma di hospitality management in tasca, oggi è head chef nel ristorante fine dining italiano “Mister Bianco” a Melbourne, in attesa di aprire il suo ristorante.
1.Perchè hai scelto l’Australia per esercitare il tuo lavoro di chef e quali difficoltà (burocratiche, di mentalità, di lingua, ecc…) hai dovuto affrontare?
Diciamo che l’Australia mi ha sempre affascinato e quando mi è stato offerto un lavoro a Sydney ho colto l’occasione e sono partito subito, tempo 2 settimane per organizzarmi ed ero già sull’aereo. Già nel momento in cui fai il visto capisci quanto sia differente questo Paese dall’Italia. Per fare il visto più comune, quello per vacanza/lavoro con cui puoi lavorare full-time senza restrizioni, si va sul sito dell’Immigrazione, si compila un modulo, si paga subito una quota e se tutto è in regola in poche ore ti arriva online. La mentalità australiana, poi, è molto più “open” e rilassata rispetto a quella italiana. Paradossalmente all’inizio per me è stato uno shock, mi sembrava impossibile che le persone fossero così tranquille e friendly e ci ho messo un po’ ad abituarmi. L’unica vera difficoltà che ho incontrato è stata la lingua. Purtroppo, in Italia l’inglese non viene insegnato nelle scuole in maniera adeguata, soprattutto quello parlato, colloquiale. Io mi sono buttato, ho scelto di frequentare e lavorare anche con australiani, invece di scegliere la via più semplice e stare solo con i miei compaesani. Adesso, dopo più di tre anni, me la cavo abbastanza bene. Ho anche una fidanzata australiana, ma di origini italiane, un ottimo compromesso!
2. Piace la cucina italiana agli australiani e come viene interpretata dagli chef locali?
Gli australiani ADORANO tutto ciò che riguarda l’Italia, compresa la cucina e noi italiani. Pensa che quella italiana è la terza tipologia di cucina più diffusa in Australia, anche se spesso viene interpretata per andare incontro ai gusti locali. E quindi pasta con meat balls in quantità! In Australia c’è spazio per tutti, sia per i ristoranti di cucina italiana tradizionale dove si mangia spesso molto bene, sia per quelli che usano mix d’ingredienti non proprio ortodossi, ma che comunque hanno successo. Non è raro trovare, ad esempio, pasta alla carbonara con pollo (per cui gli australiani vanno matti, lo metterebbero ovunque), oppure mescolato con l’avocado.
3. Oggi lavori come head chef in un ristorante italiano di alta classe, dove tutto viene prodotto in casa. Come ti sei organizzato per reperire le materie prime?
Grazie ad una comunità italiana molto attiva e vivace anche la cultura italiana è molto presente in questo Continente, quindi è facile reperire prodotti tipici di qualità, alcuni addirittura prodotti in Australia da imprenditori di origine italiana. Nel ristorante dove lavoro usiamo una farina italiana per fare la pasta, formaggi e pomodori sono importati dall’Italia. Per i prodotti che non possono essere importati, come gli insaccati, ci affidiamo ad un’azienda familiare di immigrati italiani che comunque fa un prodotto di ottima qualità, come la ‘nduja o il guanciale. Ma si trovano anche prodotti più di nicchia come la bottarga di muggine, anche se a prezzi proibitivi.
4. Essere chef in Australia è differente rispetto all’Europa?
Si e molto. C’è molta più “work-life balance” e, a parte le eccezioni, la maggior parte dei ristoranti alle 21.30 ha finito il servizio. L’australiano cena molto presto (qui vigono le abitudini anglosassoni) il servizio inizia alle 17.30 e alle 21.00 si fanno le ultime comande. La paga è decisamente interessante: uno chef guadagna facilmente più di 1000 dollari australiani a settimana, in base a esperienza e qualifiche (che qui hanno molto valore), e vista l’alta richiesta di chef che c’è in questo Paese si hanno tutte le opportunità di scegliere il posto che più si gradisce.
5. Come hai conosciuto CAST Alimenti e perché hai scelto di approfondire le tue competenze nella nostra scuola?
Dopo un anno di lavoro nel ristorante di famiglia ho sentito la necessità di approfondire le mie conoscenze culinarie. Sapevo cucinare ma mi mancavano le basi e le nozioni specifiche; allora mio zio pasticcere mi ha consigliato questa scuola, dicendomi che era una delle migliori in Italia e mi sono iscritto.
6. Quello che hai imparato in CAST ti è stato utile per affrontare la tua carriera intercontinentale?
Direi che è stata essenziale la scelta di frequentare CAST Alimenti dopo aver già lavorato in cucina per non iniziare proprio allo sbaraglio, ma già con qualche conoscenza e manualità. Quello che ho imparato in CAST mi ha aiutato moltissimo, non solo dal punto di vista di conoscenze culinarie, ma anche dell’attitudine e del comportamento da tenere in una cucina: pulizia, ordine e serietà, già con queste piccole cose ti distingui dalla massa. Da quando sono qui in Australia sono sempre stato assunto subito, ad ogni prova che ho fatto.
7. Alla luce della tua esperienza, che consigli daresti a chi volesse fare lo chef all’estero?
Partite dall’Italia con le idee ben chiare su cosa volete fare e magari con già un po’ d’esperienza alle spalle che vi consentirà di trovare lavoro molto più facilmente e meglio retribuito. Osate e non accontentatevi. Se volete andarvene è per cambiare al meglio la vostra vita, altrimenti restate in Italia che è comunque un’ottima scelta!
8. Sei ancora giovane, ma con le idee molto chiare: che progetti hai per il futuro?
Sono giovane e per questo mi annoio facilmente, ho costante bisogno di “challenge” per crescere e migliorare. Tutto quello che ho fatto e sto facendo ora è acquisire abbastanza esperienza per avviare il mio business tra qualche anno. Ho in mente un ristorante di base italiano, of course, ma col mio tocco di modernità! Pasta fresca e “cicchetti” a Brisbane, dove è estate tutto l’anno. Vedremo… Sto lavorando anche ad un progetto educativo con la mia fidanzata per insegnare agli australiani cosa sia il vero cibo italiano. Abbiamo creato un canale YouTube chiamato “The Chef’s Girl” dove, col suo aiuto, preparo piatti tradizionali italiani. Un modo moderno e diretto per diffondere il Made in Italy in un Paese così esteso.